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  • Immagine del redattoreSabrina Ciuffreda

Segna-libri: "Cioccolata a colazione"


Pamela Moore "Cioccolata a colazione"

Con una certa esitazione propongo la lettura – o forse la rilettura- di questo romanzo scritto da una allora diciottenne americana nel 1954.

La data è importante in quanto fu un libro-scandalo, che con immediatezza e uno stile che nulla concede al buon senso, al perbenismo, al nazional-popolare tratta di temi inimmaginabili a quel tempo, caldi tutt’ora: omosessualità, alcool, amori facili, suicidio giovanile.

E’ la storia di Courtney, figlia di un’attrice in declino e di un padre assente e rassegnato ad un rapporto superficiale e poco affettuoso con la figlia.

Il romanzo si apre con Court in collegio insieme all’amica Janet. Court, annoiata e scontenta, si innamora di una giovane insegnante, quindi lascia il collegio, va a vivere con la madre ad Hollywood, dove inizia ad abusare di alcool e a frequentare uomini più grandi con cui conosce un inappagante sesso senza amore. Per motivi di lavoro Sondra, madre di Court, deve trasferirsi a New York, qui la ragazza incontra di nuovo Janet e con lei continua a condurre una vita persa tra alcool, amori, amicizie senz’anima. Assiste al disfacimento fisico e morale di Janet, ma anche con lei Courtney non riesce a vivere un contatto autentico, una fraterna condivisione e solo il suicidio dell’amica aprirà una profonda crisi dall’esito incerto.

Cosa cerca Court? Il senso della vita, la bellezza, l’infanzia perduta, ma il suo mondo non offre appigli ai sogni, Court sembra destinata a ripetere, depressa e insoddisfatta, la vita dei suoi genitori.

E ora posso spiegare l’esitazione iniziale. Mi colpisce l’oblio nel quale il romanzo sembra essere caduto dopo lo strepitoso successo iniziale e che Mondadori ha colmato ripubblicandolo nel 2014. Un oblio che somiglia ad una rimozione, cioè all’inconsapevole allontanare dalla consapevolezza tutto ciò che può disturbare.

Leggerlo oggi è un invito a fare i conti con le rimozioni personali, con i silenzi del presente dimentico dei sogni e delle aspirazioni giovanili.

Leggere oggi Cioccolata a colazione significa chiedersi dov’è l’adolescente che ciascuno è stato e quale sia stata la risposta alle domande di senso, di bellezza, di amore che quell’età ha posto: è una verifica complessa, forse dolorosa, allora meglio dimenticare!

La ragazza era alla ricerca della verità: nel momento in cui avrebbe creduto di scorgerla si sarebbe messa a urlare, poi l’avrebbe perduta di nuovo, perché in cuor suo non desiderava trovarla veramente. In cuor suo era una bambina, prigioniera del fantasma dell’innocenza

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