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  • Immagine del redattoreSabrina Ciuffreda

Segna-libri: "La terra dei figli"


GIPI "La terra dei figli"

Graphic Novel! Un approdo personale e insieme scoperta ed esplorazione di una nuova frontiera della narrazione.

Abituata al potere della parola, poco o nulla sapevo di quello della rappresentazione grafica, che dona a piene mani tutte le sue potenzialità in quest’opera di sofferta umanità e spalanca all’immaginazione e alla coscienza scenari che offrono esperienza sensoriale, emotiva, cognitiva di rara intensità e bellezza.

Lo scenario è quello di un terribile domani in cui i miseri resti della nostra civiltà fanno da sfondo ad una vicenda umana in cui sembra bandita qualsiasi espressione di affetto, empatia, vicinanza: poche le parole, tante le eloquenti immagini in un potente bianco e nero che trascina il lettore – ma si tratta di lettura o di immersione in un sogno?- in un “altrove” insieme lontano eppure inquietante per la pericolosità di uno stato arcaico di cui si avverte la possibilità che affiori e prenda vita all’interno di noi stessi.

Il protagonista è un Padre con i due figli. Il Padre scrive un Diario e nulla insegna ai ragazzi della perduta “civiltà”.

Tiene per sé la capacità di leggere, scrivere, amare, prendersi cura.

Nel suo quotidiano è duro e aggressivo con i due ragazzi, sembra volerli educare ad una vita difficile, senza speranza e senza amore. Nasconde una relazione amorosa e la capacità di scrivere e raccontare: la traccia di un’umanità perduta sopravvive nel suo Diario, in quella narrazione che i figli non possono capire e a cui il Padre nega la possibilità di capire.

La sua morte improvvisa e prematura rende prepotente nei figli la volontà di conoscere il Padre , di accedere al suo mondo interiore, di carpire il messaggio racchiuso nelle incomprensibili pagine del Diario.

Ma non sanno leggere: il Padre ha lasciato solo una possibilità, una traccia, accedere al suo messaggio non sarà agevole, né privo di pericoli.

Per i due figli si apre una strada . E al lettore viene offerto un romanzo di formazione per immagini che permette di percorrere o ripercorrere incognite, terrori, pericoli ed eroicità del crescere.

La scena finale, l’ultima “vignetta” racchiude potente in un gesto, in un’espressione, in una relazione il silente messaggio del Padre.

Ma non guardate subito l’ultima pagina!

Godetevi l’immersione in questa coinvolgente vicenda umana, fatela vivere dentro di voi, lasciate affiorare emozioni e sensazioni, lasciatevi trascinare dall’ esperienza più che dalla lettura: le parole- quelle che occorrono- sono affidate a ciascuno di noi.

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