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  • Rachele Bindi

Storia della Libroterapia


L’idea di benessere attraverso i libri, detta “libroterapia”, è molto antica e risale all’epoca delle prime biblioteche in Grecia. Già Aristotele credeva che la letteratura avesse effetti di guarigione e gli antichi romani riconobbero l’esistenza di un rapporto tra medicina e lettura. Aulus Cornelius Celsus, un enciclopedista dell’antica Roma, suggerì la lettura di opere dei grandi oratori come sostegno nelle malattie.

In Europa, le biblioteche entrarono a fare parte degli ospedali psichiatrici intorno al XVIII secolo, mentre negli Stati Uniti comparvero alla metà del XIX secolo. Il primo carcere ad avere una biblioteca fu Sing Sing nel 1840, mentre negli ospedali ne arrivarono nei primi del 1900. Dal 1910 anche alcune divisioni dell’esercito ebbero le loro (Iowa; Nebraska) e nel 1920 S.P.Delaney, bibliotecario dell’ospedale per veterani di TuskegeeAlabama, cominciò ad usare i libri per alleviare le sofferenze dei reduci.

Un anno significativo fu il 1937, quando W.C. Menninger, parlò di libroterapia in un libro di psichiatria. Nella clinica dove lavorava la tecnica venne utilizzata nel trattamento della malattia mentale, all’interno di un progetto riabilitativo. Menningen prescrisse ai suoi pazienti la lettura di romanzi nell’ambito del trattamento di diversi disturbi psichici. Successivamente molti medici cominciarono a consigliare libri per le difficoltà emotive dei malati di mente.

Dal 1950, la lettura selezionata ed i gruppi di lettura ebbero un’ulteriore svolta educativa e terapeutica: i libri di autoaiuto iniziarono a concorrere al trattamento dell’alcoolismo prima e dopo si allargarono a settori come la tossicodipendenza, la fobia, il lutto ed altre situazioni di disagio esistenziale e sociale.

Negli ultimi decenni la libroterapia si è andata lentamente consolidando sulla base dell’esperienza di consapevolezza che intorno ad un libro (romanzo, fiaba, poesia) ruotino dinamiche in grado di mettere in moto vissuti di integrazione e di crescita di sé.

Negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma in Europa in genere, la biblioterapia è più diffusa e da più lungo tempo che in Italia e numerosi sono gli studi prodotti anche in ambito accademico internazionale, pubblicati su autorevoli giornali scientifici e leggibili anche sul WEB, che ne attestano la validità nel trattamento di diversi disturbi psichici presenti in età adulta, ma anche in età infantile ed adolescenziale.

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