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Trame di speranza nei giorni del covid-19

Mi chiamo Barbara Venturini e vivo nella provincia di Pesaro e Urbino, una zona particolarmente colpita dalla diffusione del corona virus. La paura del contagio si respira nell'aria, ognuno di noi è costretto a cambiare abitudini e regole di vita quotidiana.

Ed insieme anche i nostri pensieri, le nostre idee vanno verso un cambiamento forse epocale: le catastrofi naturali, così come la malattia arrivano senza preavviso ed è difficile difendersi non solo dal contagio ma soprattutto dal pericolo di chiudersi in se stessi e cedere alla paura di non farcela.

In un momento come questo la solidarietà, la forza comune sono le nostre armi più efficaci per vincere questa battaglia.

Cerchiamo di non cadere nel timore dell'altro, evitando di identificarlo unicamente come un possibile veicolo di contagio, al contrario proviamo ad essere più uniti che possiamo per sconfiggere il virus e la paura, per il bene comune.

Abbiamo bisogno di credere nell'infinita capacità umana di adattamento e rinascita, nella nostra intelligenza e nella scienza.

Con più tempo "libero" a disposizione nelle nostre case, con i nostri cari, ci viene data anche la possibilità di riflettere su come migliorare le nostre abitudini, a partire da quelle igieniche fino ad arrivare a quelle etiche, di maggior rispetto per l'ambiente e per gli altri.

Come possiamo trovare alleati affidabili per impiegare al meglio questo tempo a disposizione?

Animata, probabilmente inconsciamente, da un desiderio di bene, di altruismo e coraggio, ho letto in questi giorni un bellissimo romanzo che ci ricorda di quale generosità può essere capace l'essere umano: "Il Bambino nascosto" è l'ultimo libro dello sceneggiatore e scrittore Roberto Andò (vincitore del Campiello opera prima per il suo precedente Il trono").

Ambientato a Napoli, narra le vicende di Ciro, un bambino del quartiere della forcella che si incontrano con quelle di un maestro di pianoforte che diventa, quasi per caso, il suo salvatore.

L'insegnante si ritrova il bambino "nascosto" nel suo appartamento in fuga da un regolamento di conti più grande di lui.

Leggerlo è piacevolissimo, la trama scorre veloce e appassionante con un ritmo che ricorda quello di un film, è la storia di un'amicizia insolita e profonda, un giallo e uno spaccato della camorra ma soprattutto un libro colmo di umanità.

Con una "colonna sonora" che alterna la musica classica ai Doors, accompagna il lettore attraverso le poesie di Kavafis sino ad arrivare ad Antigone che ci ricorda come la giustizia sia sempre sopra ogni cosa.

Un secondo romanzo letto di recente che, riconducendosi ad un altro periodo doloroso e faticoso della storia italiana, racconta una storia di accoglienza e generosità, è "Il treno dei bambini" di Viola Ardone.

Narra le vicende di molti bambini del Sud, che dopo l'ultima guerra attraversano l'intera penisola per andare a trascorrere un anno in una famiglia del Nord; il Partito Comunista aveva creato all'epoca una rete di solidarietà per salvare i piccoli dalla povertà delle zone più devastate. Amerigo, il protagonista, riuscirà a superare il dolore e le difficoltà di adattamento ad una situazione completamente diversa da quella conosciuta, per poi tornare a vivere nella sua città di nascita.

Una storia vera, piena di speranza, ancora più preziosa in questo periodo buio della nostra vita, per ricordarci come ci si può rialzare da una durissima prova, talvolta migliori di prima.

Trame di speranza per dare forza e coraggio a tutti noi!




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