Sabrina Ciuffreda
Segna-Libri: “L'arte della gioia”

Goliarda Sapienza "L'arte della gioia"
Un qualsiasi angolo di Sicilia, in una sperduta casupola di campagna. Qui nasce Modesta, protagonista assoluta del romanzo, e vive con la madre anaffettiva e una sorella profondamente disabile. Il padre torna da chissà dove e la violenta. In quella tragica notte sarà forse Modesta a dare fuoco alla porta della stanzetta in cui sono rinchiuse la madre e la sorella, che moriranno nell’incendio. Il corpo del padre non verrà trovato. Modesta viene salvata da un giovane vicino, con cui aveva avuto le prime esperienze sessuali. La ragazza viene ospitata in un Convento, dove suor Leonora si prende cura di lei, ne intuisce le profonde doti intellettive e nello stesso tempo la coinvolge in un’ambigua storia omosessuale. Suor Leonora ha origini nobili e affida Modesta-nel suo testamento- alle cure della propria famiglia. A Modesta tale prospettiva appare assai più appetibile della vita in Convento e fa in modo di provocare la morte della suora. L’arrivo nella dimora nobile schiude a Modesta la possibilità di coltivare e far valere le sue doti. Si fa apprezzare al punto da diventare l’amministratrice delle numerose tenute nobiliari, “facilita” la morte della capostipite, nonna Gaia e, grazie ad un matrimonio di convenienza, entra a far parte della famiglia, divenendo la Principessa Brandiforti. Inizia qui la seconda parte del romanzo, in cui prendono vita amori, maternità, amicizie della donna, mentre scorre sullo sfondo tutta la storia del ‘900, le guerre mondiali, il Fascismo, la prima Repubblica, eventi che la vedono sempre attenta, partecipe, coinvolta.
Chi è Modesta? A me piace pensarla alla stregua di un personaggio onirico. La stessa Autrice sul finale del romanzo ci invita a ripercorrerne le vicende seguendo questa suggestione e la affida a ‘Ntoni, figlio di Stella, la governante che ha aiutato Modesta a crescere i tanti bambini di casa Brandiforti: “...Tutta la notte mi sono aggirato come in preda a un sogno. Ecco cos’è! Congratulazioni, Mody. E’ un festa onirica!”
E, proprio come lo sono spesso i personaggi dei sogni, la protagonista è energica, trasgressiva, eccessiva. Modesta è portatrice di messaggi potenti ed esclusivi che permettono di vedere confusamente, di intuire percorsi per accedere e realizzare il nucleo più profondo di se stessi.
Alcuni elementi del romanzo- visti in quest’ottica- si accendono di significati profondi,
Il fuoco, posto all’inizio del romanzo, è un elemento radicale di trasformazione, scompone e muta le parti che forse daranno vita a nuove entità. Gli stessi omicidi sono un modo per dare voce alle istanze più scomode della psiche e per indicare la possibilità di esprimerle , prenderne atto, per elaborarle e quindi trovare il modo per soddisfarne il bisogno e i desideri in modo consono alla propria personalità e al contesto umano di cui si fa parte. Anche gli impulsi incestuosi , presenti e in parte agiti nel romanzo, sono una tappa -forse scomoda- da accettare per accedere alla maturità sessuale adulta.
E’ una storia di individuazione attraversata dal vitale, privilegiato, incontenibile desiderio di trarre il meglio da sé e dalla vita, la storia di Modesta permette al lettore una discesa in parti nascoste del Sé unica, impervia, trasgressiva, radicale.
Goliarda Sapienza iniziò il romanzo nel 1967 e lo terminò il 21 ottobre 1976, non ne vedrà la pubblicazione: dopo essere stato rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì in Francia ricevette il giusto riconoscimento.
Forse, se ne avesse potuto curare l’edizione, credo ne avrebbe riviste alcune parti che lo appesantiscono. A tratti a me personalmente sembra poco efficace e ridondante nella forma, rimane eccezionale la storia che racchiude, che ripropone il narrare come forma privilegiata di costruzione del Sé.
“-Dormi, Modesta? -No. -Pensi? -Sì.
#segnalibri #sabrinaciuffreda #lartedellagioia #goliardasapienza