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  • Immagine del redattoreMarta Greco

Lettori si nasce o si diventa?


I dati Istat evidenziano che avere dei genitori lettori ha una forte influenza sui giovani: nella fascia di età 6-14 anni la percentuale dei ragazzi che legge raggiunge il 78,1% se entrambi i genitori leggono, e scende al 39,2% se i genitori non sono lettori. Inoltre ii ragazzi che hanno una “biblioteca domestica” leggono di più rispetto a coloro i quali non hanno a disposizione libri in casa.

Questi dati fanno pensare che l’amore e la propensione alla lettura nasce e si coltiva all’interno delle mura domestiche ed è un’abitudine che può essere creata e strutturata nella quotidianità e nella relazione tra genitori e figli.

Come scrive Valentino Merletti R. “leggere ad alta voce è un’attività direttamente mirata alla creazione di un lettore”.

Ma come e quando avvicinare il bambino alla lettura?

La lettura è un’esperienza che può essere coltivata fin dalla gravidanza: gli studi dimostrano che il feto sviluppa il senso dell’udito dal quarto mese di gestazione e che sente i suoni e i rumori dell’ambiente interni ed esterni.

Quando nasce, il neonato è in grado di riconoscere la voce della mamma fin dalle prime ore di vita e alcuni studi hanno dimostrato che letture fatte fin dalla gravidanza hanno effetti calmanti.

La madre nel periodo dell’attesa può leggere ad alta voce i suoi romanzi preferiti o testi legati al periodo che sta vivendo e durante i mesi successivi alla nascita, può intonare filastrocche e rime, può cantare melodie e ninnananne, per creare un primo dialogo d’amore con il suo bambino e per iniziare a instaurare un’abitudine e una consuetudine che porterà avanti nei mesi e anni successivi.

L’abitudine di leggere, sfogliare e osservare libricini si può poi instaurare fin dai primi mesi di vita: mentre è accolto e avvolto dalle braccia della mamma e del papà, il neonato cullato dalla voce sperimenta il piacere della lettura, del racconto e della narrazione.

Il momento della lettura è uno spazio e un tempo condiviso, che si carica di emozioni e pensieri e che porta alla creazione e al consolidamento della relazione genitori figli.

Il momento della lettura rientra nelle pratiche di accudimento basato sul contatto e la vicinanza, sia fisica che emotiva. Accudimento che è fondamentale per la sopravvivenza fisica e psicologica del bambino e per la strutturazione di una personalità sana e positiva.

Perché è importante leggere fin dalla nascita?

Il libro e la lettura ad alta voce, condivisa nel corso della crescita, è uno strumento che veicola emozioni, affetti, conoscenze e numerosi sono i benefici provati e dimostrati, sia a livello cognitivo, che emotivo e relazionale.

Si sviluppa la capacità di ascolto dell’altro: seduto sulle gambe del genitore o al suo fianco, il bambino si abitua ad ascoltare la voce dell’altro; ne consegue uno sviluppo dell’attenzione e della concentrazione. La lettura stimola l’immaginazione e la curiosità del bambino, componenti molto importanti dell’intelligenza e che sono alla base degli apprendimenti scolastici e della propensione allo studio e alla conoscenza.

Sul piano del linguaggio si può osservare un precoce sviluppo sia della produzione che della comprensione orale: il lessico del bambino viene arricchito, così come la costruzione sintattica della frase.

Si pongono le basi per la capacità di organizzare il pensiero in un ordine logico-temporale e di costruire il narrato con una sequenzialità logica.

Leggere aumenta le conoscenze di contenuti e di informazioni.

La lettura è tempo trascorso insieme, un tempo di qualità, dove il bambino può sperimentare un’attenzione esclusiva da parte del genitore, uno scambio affettivo e una condivisione profonda; mentre si legge non si può guardare la televisione, non si può parlare al telefono o rispondere ad una mail o ad un messaggio. La lettura richiede uno spazio ed un tempo dedicato.

L’adulto deve esserci, per creare un momento prezioso in cui il bambino sente di avere la vicinanza fisica e la presenza totale del genitore, momenti che diventeranno ricordi fondanti la personalità serena e sicura di sé.

Quindi lettori si nasce o si diventa?

A mio avviso un po’ lettori si nasce, ma lo si può diventare, instaurando e coltivando da subito e all’interno della relazione genitore-figlio l’abitudine alla lettura.

“Parla a tuo figlio. Hai un potere di umana magia nella gola, unico eppure comune: perché ne sei avaro? Parla con lui, con lei. E se non sai cosa dire, ci sono sorgenti di parole giuste che son fatte per questo: leggi un libro.”

B. Tognolini, R. V. Merletti, Leggimi forte, Salani Editore, 2006

Marta Greco

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