Barbara Venturini
Segna-Libri: “Hotel Silence”

Audur Olafsdottir "Hotel Silente"
Questo splendido romanzo è stato votato come libro dell'anno dai librai islandesi, l'ho scelto come testo di lettura per il gruppo di libroterapia che conduco a Pesaro sul tema della "solitudine" indicato dai partecipanti.
Il protagonista è un uomo che decide di farla finita con le fatiche della vita dopo l'ennesima "sconfitta" che si ritrova a collezionare: il divorzio dalla moglie, la madre malata di alzheimer, l'atroce scoperta che l'adorata figlia in realtà non è sua.
Decide di andare a "morire" lontano da casa, in solitudine, appunto.
Parte per un paese lontano appena uscito da una guerra devastante che ha lasciato rovine e desolazione intorno a sè, prenota una camera all'Hotel Silence, primo tra i "turisti" che i coraggiosi gestori decidono di riaprire per tornare alla normalità.
Jonas si porta solo l'amata cassetta degli attrezzi, è infatti un tuttofare, e sarà proprio grazie a questa sua qualità che si ritroverà suo malgrado ad essere d'aiuto prezioso agli abitanti di quel paese in cui tutto manca e a riconnettersi con la sua voglia di vivere e di amare.
Un romanzo delicato e potente in cui si sopravvive alla solitudine incontrando altre solitudini, un libro di pace in cui la forza dell'umana solidarietà vince sull'orrore della guerra a sul dolore che la vita può portare.
"Ci sono ancora, sono ancora qui"