Barbara Venturini
Letture per caso

"Nulla è reale tranne il caso"
(Paul Auster)
La lettura ha sempre un valore determinante nella nostra crescita sia come motivazione a conoscere che come aiuto nei momenti di difficoltà.
Ci sono periodi in cui leggere caratterizza tutti i nostri momenti liberi, il libro iniziato si impone quasi con avidità tra gli impegni lavorativi e affettivi, vi sono altresì periodi in cui sembra quasi impossibile dedicare tempo e attenzione al piacere di immergersi nella lettura.
Poi ci sono i momenti di difficoltà in cui leggere può diventare un aiuto: vi è mai capitato di entrare in libreria come alla ricerca di un conforto, senza un'idea particolare e di essere all'improvviso inspiegabilmente attratti da un libro?
Magari di un autore fino a quel momento sconosciuto, forse per la bellezza dell'immagine di copertina o per una parola del titolo... a me è capitato e non mi sono mai pentita di essermi fatta "rapire" da quel richiamo.
Invito spesso i miei pazienti a farsi "catturare" da un libro, leggerlo con cuore ed animo aperti, lasciarsi toccare.
Vorrei condividere qualche titolo "speciale" scelto "per caso" nella mia vita:
Avevo 18 anni quando, in una libreria vicino alla stazione di Bologna, comprai uno dei libri che ho amato di più in assoluto: "Norwegian Wood Tokyo Blues "di Haruki Murakami, attratta magicamente dal titolo di questo autore che non avevo mai letto e che è poi divenuto nel tempo uno dei miei scrittori preferiti.
Un libro di formazione meraviglioso, che parla del bisogno irrinunciabile di essere se stessi.
Diversi anni dopo, nella libreria che ho gestito per qualche tempo insieme ad una cara amica, arrivò "Carne e Sangue" di Micheal Cunningham che aveva già vinto il Pulitzer per il precedente "Le ore", non avevo mai letto niente di suo e venni completamente rapita dalla forza narrativa e dall'introspezione psicologica dei personaggi.
Di Cunningham ho, da allora, letto tutto ciò che ha scritto, ho avuto anche il piacere di incontrarlo al Festival della letteratura di Mantova, ricordo e condivido pienamente le parole che mi disse: "ogni libro che scrivo so che avrà tante stesure diverse tante quanti saranno i lettori che lo leggeranno".
Quest'anno è stato per me molto difficile, ho lottato contro la malattia e c'è stato più di un momento in cui ho temuto di avere perso la speranza, proprio durante uno di questi un libro mi ha incuriosito per l'intensità della foto di copertina: "l'Arminuta" di Donatella di Pietrantonio, prima che divenisse così apprezzato dal pubblico e che vincesse il Campiello: la sua lettura mi ha davvero aiutato a ri-trovare il coraggio e l'amore per la vita.
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