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Spazio e tempo


Leggere necessita di un tempo.

La scelta di leggere presuppone un’intenzione, la volontà di ritagliarsi un tempo per immergersi in altre storie, in altre vite.

La percezione dello scorrere del tempo è soggettiva, varia da persona a persona anche in base al grado di motivazione ed interesse personale rispetto all’atto di leggere.

Solitamente quando si legge il tempo si dilata e sembra scorrere ad una velocità differente, poiché non è scandito dai ritmi delle attività quotidiane, questa diversa percezione del tempo spesso favorisce uno stato di rilassamento psico-fisico.

Talvolta i libri possono coinvolgere il lettore a tal punto da indurlo ad una lettura convulsa, “compulsiva”, dettata dalla volontà di conoscere il prima possibile l’evoluzione della storia; inoltre può accadere che nel lettore si attivi un processo di “rispecchiamento” con i protagonisti delle storie, che può far insorgere delle resistenze rispetto alla volontà di continuare a leggere.

Leggere necessita di uno spazio.

Tra i luoghi adibiti alla lettura vi è la biblioteca, dove regna il silenzio e dove vengono condivise dai fruitori le medesime regole di comportamento.

Molte persone leggono a casa propria per scelta o necessità, nei ritagli di tempo, in bagno o sul divano, spesso dopo cena dopo avere terminato le proprie attività giornaliere, oltretutto di notte è possibile leggere senza limiti di tempo, se non quelli dettati dall’avvento del sonno.

Leggere all’aperto, ad esempio in un parco all’ombra di un albero, è una scelta molto amata dai lettori, perché permette di entrare in contatto con la natura e di conseguenza con sé stessi.

Leggere risponde ad un moto interiore di libertà.

E voi quale tempo e quale luogo destinate alla vostra libertà di leggere?

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